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Titina Rota. Teatro Cinema Pittura

di Vittoria Crespi Morbio.
Saggio di Vittoria Crespi Morbio, La gatta e la conchiglia.
Appendice; genesi di uno spettacolo; cronologia degli spettacoli.
Collana «Sette Dicembre».
Amici della Scala – Grafiche Step Editrice, Parma, 2015.
Edizione italiana – inglese, pp. 246.

Quello di Titina Rota (Milano, 1899 - Roma, 1978) è un percorso biografico e artistico particolarissimo.
In giovane età entra alla Scala come apprendista: diventerà in breve tempo una delle costumiste dal segno più moderno e innovativo.
Nel teatro di prosa collabora con Max Reinhardt e veste tutti i mattatori degli anni Trenta e Quaranta, oltre a firmare un buon numero di pellicole storiche dell’epoca dei “telefoni bianchi”.
Nel dopoguerra Titina cambia vita: fa la giornalista, dirige un settimanale, scrive colonne brillanti e irriverenti. Poi lascia tutto e si trasferisce ad Anacapri, dove trascorrerà tre decenni in solitudine quasi totale, immergendosi nella natura dell’isola e trasfigurandola in quadri drammatici, marine buie, luttuose, grappoli di case su cui si abbarbica una flora velenosa. L’ultima parte del lascito pittorico di Titina Rota è qui pubblicata per la prima volta.