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Leonor Fini alla Scala

di Vittoria Crespi Morbio.
Testo di Vittoria Crespi Morbio, La gatta dagli occhi di febbre.
Apparati: Richard Overstreet, Cronologia degli spettacoli; biografia; catalogo delle opere.
Collana «Gli artisti dello spettacolo alla Scala».
Amici della Scala – Umberto Allemandi & C., Torino 2005.
Edizione italiana, pp.74.

Donna bellissima, di fascino magnetico e pericoloso, Leonor Fini (Buenos Aires, 1908-Parigi, 1996) incede nell’arte del Novecento, regale, solitaria e scontrosa come un gatto di razza, e le donne-gatto saranno la presenza più fitta nel bestiario surreale e immaginifico della sua pittura, fra donne-uccello e donne-fiore. Presentata diciottenne a New York da De Chirico, adorata da Éluard, fotografata in mille situazioni che ne rivelano il delizioso egocentrismo, Leonor è una pittrice dallo stile inconfondibile: i suoi sogni e il suo immaginario erotico passano come un brivido sul palcoscenico della Scala, fra il 1951 e il 1963, con la musica di Cimarosa, Mozart e di Jean Françaix.