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Pregliasco alla Scala

di Vittoria Crespi Morbio.
Saggi di Vittoria Crespi Morbio, Artigiano e incantatore; Mercedes Viale Ferrero, Per Giacomo Pregliasco: cronache torinesi.
Collana «Gli artisti dello spettacolo alla Scala».
Amici della Scala – Umberto Allemandi & C., Torino, 2010.
Edizione italiana, pp.119.

La Scala di Eugenio de Beauharnais, dal livello musicale non memorabile, fu invece un teatro brillantissimo per la spettacolarità degli allestimenti, la modernità ardita delle macchine sceniche, lo splendore dei decori e l'eleganza dei costumi, che potevano d'un colpo dettar moda nel gran mondo, riassorbendone a propria volta il tono. Di quella Milano, affaccendata a inanellare Cantate per la Pace, per la Guerra, per la Vittoria, Giacomo Pregliasco (1758-1825) fu lo stilista onnipresente. I suoi abiti di scena per le pantomime e le opere liriche serbano una freschezza, una leggiadria senza tempo, un'armoniosità classica di tinte marezzata dalle lusinghe della vanity fair contemporanea. In un decennio alla Scala lasciò un'impronta spiccatissima, prima di partire per Napoli alla ricostruzione del Teatro di San Carlo.