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Alessandro Sanquirico. Teatro, Feste, Trionfi 1777-1849

di Vittoria Crespi Morbio.
Saggi di Vittoria Crespi Morbio, «Sanquirico! Sanquirico! Sanquirico!»; Maria Ida Biggi, Il gotico nelle scenografie di Alessandro Sanquirico; Gabriella Olivero, Gli scenari di soggetto orientale ideati da Alessandro Sanquirico.
Collana «Sette Dicembre».
Umberto Allemandi&C. / Amici della Scala, Torino 2013.
Edizione italiana, pp. 339.

Le gazzette lo osannavano, i cantanti se lo contendevano, principi e sovrani gli dispensavano onorificenze, medaglie e tabacchiere: nessuno scenografo nella storia del teatro ha mai raggiunto l'affermazione di Alessandro Sanquirico (1777-1849) negli anni che segnano l'acme della sua egemonia nella Milano absburgica dell'Ottocento. Padrone incontrastato della Scala, protagonista della vita culturale e mondana di Milano, viaggiatore operoso a Londra o nella pianura magiara, Sanquirico diede consistenza scenica alle creature del belcanto, alle opere di Rossini, Bellini, Mercadante e Donizetti che segnano il dipanarsi dell'opera italiana dal classicismo al romanticismo. Ma il suo genio non si limitava al teatro: affrescò palazzi e cappelle, allestì spettacolosi apparati celebrativi, regalò vita e colore a corteggi nautici, a fiere cittadine, a solenni ingressi sotto ancor più solenni archi di trionfo. Schizzava velocemente vulcani, mari in tempesta, incendi, vaghi giardini, castelli diruti, sfingi egizie, alpi elvetiche, fregi etruschi, gotiche ogive: e raccoglieva un opus immenso nella forma di album gratulatori, che da Milano inviava in dono alle corti d'Europa. Pittore scenico eletto, ma anche imprenditore e straordinario promoter di se stesso, Alessandro Sanquirico è uno dei personaggi chiave del suo tempo.