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Luigi Veronesi alla Scala

di Vittoria Crespi Morbio
Saggio di Vittoria Crespi Morbio, Il colore dell’aria
Intervista a Luigi Veronesi, Musicare la luce
Apparati: biografia; catalogo delle opere
Amici della Scala – Grafiche Step Editrice, Parma 2021
Edizione italiana – inglese, pp. 212

Astrattista poco incline al compromesso, Luigi Veronesi (1908-1998) ha svolto per sette decenni una ricerca originale e intransigente sui rapporti tra musica e pittura, individuando i principi formali della propria arte rigorosa. Ha saputo cogliere le suggestioni delle scuole storiche del Novecento, dal Bauhaus al Costruttivismo, percorrendo una via personale che l’ha reso protagonista dei movimenti d’avanguardia.

Fin da giovane si è rivolto al teatro, collaborando con Paolo Grassi e Giorgio Strehler, ma soprattutto progettando allestimenti quasi utopici, destinati a non venire mai rappresentati.

Solo dagli anni Ottanta gli si aprono le porte del Teatro alla Scala e il grande pubblico può scoprire il suo teatro fatto di geometria e di luce, immateriale e colorato, consegnato ai ballerini o alle marionette della Compagnia Colla: un mondo dove la regola scientifica si tramuta in stupore vitalissimo e gioioso.